Agios Spyridon-Vaporaky- Karokofolia e l'eco delle fate

Un pittoresco ponte porta alla chiesa di Agios Spyridon, divenuta ormai simbolo caratteristico del villaggio, costruita nel 1858 è adagiata su una piccola isola dove, per la sua grande suggestione, si svolgono cerimonie in rito ortodosso tra terra e mare.

Le litanìe in greco antico si diffondono morbidamente per tutta l’isola, mescolandosi con lo stridìo dei gabbiani, creando così un’atmosfera mistica, quasi ipnotica che attrae la curiosità..

La zona di Vaporaky, significa “piccola barca”; la località prende il nome dalla roccia che, grazie alla continua erosione della superficie da parte del vento e del sale marino, ha assunto la forma di una barca. Secondo una leggenda non sarebbe l’erosione naturale ad aver composto questa roccia, ma si tratterebbe bensì di una nave pirata vera e propria pietrificata quando l’equipaggio tentò di attaccare la cappella di Agios Spyridon.

 

Continuando verso la zona meridionale di Elafonissos vi troverete in un’area chiamata Agnàntio: in quel punto scorgerete un’altura rocciosa piena di grotte e caverne chiamata Karokofolià “nido di corvi” data la notevole presenza di questi volatili. Leggenda narra che in queste cavità i pirati nascondessero i bottini dei loro saccheggiAltre credenze adducono all’eco naturale che si sente in questa regione, la presenza di fate che un tempo si divertivano a infastidire i passanti.

Se questi racconti hanno suscitato la vostra curiosità e siete pronti a qualcosa di estremamente interessante soprattutto per quanto concerne la storia dell’isola di Elafonissos, allora è il momento di raggiungere Pavlopetri.