L' antica spiaggia di Panagia e le sue meravigliose isole

All' ovest dell' isola di Elafonissos si estende la spiaggia di Panagia (Madonna) o Limnitsa (piccolo lago).

In inverno l'acqua piovana si raccoglie all' interno dell'insenatura sabbiosa ai margini della spiaggia creando un piccolo lago, che gli abitanti del luogo chiamano appunto "Limnìtsa".

È un paesaggio di incomparabile bellezza con un bosco di ginepri, dune di sabbia e dall' acqua di milioni di sfumature del cristallo profondo.

Nella baia di Panagia si affacciano quattro isolette: Xeropoules , Lepto Nisi , Prasonisi  e Kassela.

Qui è possibile per gli amanti dello snorkeling immergersi nelle acque cristalline ammirando gli splendidi fondali ed il colorato ambiente marino che regala a volte scorci di antichi manufatti e reperti , essendo stata teatro di numerosi naufragi in epoca antica.

Sopra la spiaggia si trova la pittoresca chiesa dall'omonimo nome ed intorno si estende l' insediamento "Katonisi".

Ci sono numerose grotte nella zona , tradizione locale racconta della caverna di Polifemo, considera Katonisi come la terra dei Ciclopi e le isole di Panagia come le pietre che gettavano sulla nave di Ulisse.

Continuando in salita nell'unica strada sterrata che trovate davanti a voi, potrete arrivare al magnifico belvedere, la parte più alta dell'isola raggiungibile con un mezzo, dal quale si gode una vasta e amena visuale sulle isole.

 

Fuori delle isole di Panagia è avvenuta la seconda battaglia navale turco-veneziana di Elafonisos nel 1717 con l'ammiraglio Pizanis (Dr. K. Mentis 1993: 60-61), mentre Kolokotronis è stato salvato nel 1806 in queste acque blu.

 

 

 

 

La spiaggia abbracciata delicatamente da un meraviglioso bosco di ombrosi ginepri secolari, regala scorci di abissi azzurri di mare e cielo è secolare, classica, saggia.

 

La vita da queste parti ha sapore di antico. I colori riempiono gli occhi di sfumature di blu, mentre il vento ti culla ed i vecchissimi cedri con le loro braccia a candelabro formano figure disegnate dal vento. Cantano le cicale, il sole spavaldo sfida il cielo che con un ghigno d'estate mangia sospiri. Intorno le "isole della madonna" a fare da cornice ad un quadro perfetto, la Natura è l'artista di questo immenso capolavoro.

 

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